Monday, September 12

wenn ich groß bin .... / da grande voglio fare ....

Beim traumhaften Sonnenschein und für Wien verdächtigen hochsommerlichen Temperaturen war am Samstag der Besuch des Feuerwehrfestes ein Pflicht für die Kinder.

Con solleone e temperature inimmaginabili per Vienna in settembre, sabato abbiamo fatto un salto alla festa dei pompieri nel primo distretto.


Mit "Feuerwehrfest" habe ich bis dato den Gestank von schlecht frittierten Langos, volkstümliche Musik, glutammathaltigen Grillhändel, gestandene Luft und Schweißausbrüchen unter großen Partyzelten, Trachtengewand und Menschenmassen in verschiedenen Stadien der Besoffeneheilt in Verbindung gebracht.

Di norma associo alla festa dei pompiere la puzza di fritto stantio, polli alla griglia e patatine fritte, musica popolare e fisarmoniche assordanti, aria ammorbante sotto il tendone strapieno, gente vestita con i costumi tipici locali  e ubriaca in diversi stadi di coma etilico.



Aber : WIEN IST ANDERS!
Laut, bunt und quirlig ging es bei der Veranstaltung zu.

 Die Berufsfeuerwehr der Stadt Wien haben sich wirklich ins Zeug gelegt und in den verschiedenen Stationen könnten die Kinder alles über diesen Beruf erfahren und persönlich "testen".


Ma VIENNA E' DIVERSA!
I pompieri della cittá di Vienna si sono dati davvero da fare e hanno allestito nelle numerose stazioni presenti sulla piazza, tutto quello che puó interessare sulla professione di pompiere. E ovviamente i bambini hanno testato ogni singolo marchingegno senza mai stancarsi.







Es gab definitiv hochspannende Momenten von nachgestellten riesigen Brände an Hochgebäude bis zu   gefährlichen Rettungsaktionen mit Hilfsloschfahrzeuge und sich vom Dach seilenden Feuerwehrmänner.

E c'erano dei momenti cosí mozzafiato che la gente in piazza ha cominciato a sussurrare : da un incendio enorme simulato in un edificio in piazza fino a delle azioni di recupero temerarie con tanto di sirene e pompieri che si calavano dai tetti.



Für die Kinder gab's jede Menge Unterhaltung

I bambini avevano a disposizione ogni tipo di intrattenimento


und für die Mütter ..... auch !!! :)

e anche le mamme !!  :)


Saturday, September 10

es herbstelt schon bei euch auch? / i primi accenni d'autunno?


Bei uns war gestern in der Früh ganz schon uschi und obwohl ich mich schon auf dem Herbst innerlich freue, musste ich feststellen, dass Tobias keine passende Kopfbedeckung mehr hat.
Tja, er trägt am liebsten keine Mütze und wenn überhaupt es sein muss, dünne und leichte und nieeeeee aus kratzenden Stoffen. Das beschränkt die Auswahl schon drastisch.
Dank einer kleinen Umwandlung vom heißgeliebten Schalschnitt ist einen XXL Kinderloop entstanden und ergänzt mit einer doppelten Jerseymütze wird Tobi wohl die windigen Tagen bald problemlos trotzen.

P.S.: Ach ja,  man nehme bitte das mittlere Foto 2° Reihe und genau so war auch Tobias' Stimmung beim Fotografieren


Ieri faceva freddissimo e nonostante non veda l'ora che arrivi l'autunno, ho dovuto prendere atto che Tobias non ha praticamente nessun berrettino che gli vada ancora bene dall'anno scorso.
Se proprio proprio si deve mettere un berretto, beh allora deve essere morbido, leggero, non attillato e mai e poi mai di stoffe che pizzicano... il che riduce drasticamente la scelta dei tessutti "caldi".
Grazie a una piccola modifica del mio tipo di scialle preferito é nata una sciarpetta circolare XXL  e attrezzato anche con un berrettino di maglina doppia Tobias sará certamente in grado di fare fronte alle giorante di vento tremende che presto ci aspettano.


P.S.: ah sí, prendete la foto centrale della 2° riga...ecco, cosí esattamente era l'umore di Tobias quando ha dovuto fare da modello.

Friday, September 9

das leben ist kein Ponyhof / la cavallina storna



Ich bin einer diesen Rabenmütter, die sich nicht unbedingt für jede Tätigkeiten ihres Nachwuchses begeistern kann.

Ich fand damals grauslich, wenn meine Babys den Brei leidenschaftlich zwischen den kleinen Würstelfingern drückten und dann begeistert mir die Hand überreichten.

Genau so wenig lustig finde ich, die jährliche Schlammschlacht der Kinder auf der Donau Sandbank. Ist das doch nicht toll, wenn man Sand in jeder Körperöffnung hat, oder?!?.... Und das Tagelang, trotzt gründlichen Reinigungen!!

Aber umso mehr Überwindung und Mutterliebe kostet mir die Leidenschaft meiner Kiddies für Pferde.
Wir lesen über Pferde, wir besuchen Pferde im Zoo, sie strahlen nur wenn ich das Wort Reiterstall erwähne, Urlaub wird am besten in der Nähe von einem Ponyhof gemacht und ja, ja, ja heuer im Herbst starten endlich die Beiden gemeinsam mit dem Reitunterricht.

Aber ich mag Pferde nicht.
Sie stinken gewaltig – also ihre Ausscheidungen, nehme ich mal an!
Sie haben ein riesiges Maul, so wie dem von Arabella Kiesbauer.
Sie haben so viel Kraft wie Hermann Mayer, nur wesentlich weniger Sex Appeal!
Nah gut, sagen wir es so wie es auch ist : ich habe einfach ANGST vom Pferde!

Meinen Kindern ist es einfach egal – Gott sei dank! - aber soll ich mich für Pferde unbedingt begeistern? Oder ist es pädagogisch völlig in Ordnung, auch wenn ich sie nur zu den Reiterstunden begleite, für Speis und Trank und genügend Wärme sorge und diese Megaviecher aber elegant meide?!?

Und ja, genau so wie mein Mann augendrollend immer wieder betonen muss:  ich bin ein Stadtkind!

Ich komme mit Silberfischerl und Motten sehr gut zu recht. Das Geruch von Abgasen und Mülltonnen in der prallen Sonne ertrage ich mit stoischer Fassung aber urige, ländliche Tiere - wie Kühe, Pferde und sogar Hühner – mit denen werde ich nicht warm…… geschweige dass Pferdeäpfel sich viel zu gut tarnen und ich sie immer portionsweise nach unseren Pferdebesuche nach Hause mitnehmen muss!


 Sono una di quelle madri snaturate che non si entusiasma automaticamente per ogni cosa che fanno i propri figli.

Mi faceva ribrezzo allora, quando i miei puponi stritolavano appassionatamente le pappine tra le ditina cicciottelle per poi porgermi le mani imbrattate e appiccicose oppure battevano le maine contenti schizzando queste melme vegetali ovunque.

Altrettanto disgustosa e per nulla divertente trovo la lotta di sabbia e fango che ogni anno avviene come per rituale sulla spiaggia del Danubio. Ma diciamocelo onestamente, é davvero cosí piacevole trovarsi residui di sabbia in tutti gli orifizi anche dopo settimane?!? E questo anche dopo accurate abluzioni e lavaggi quotidiani...

Ma c'é una cosa che mi costa una fatica titanica e che riesco ad affrontare solo garzie alla forza dell'infinito amore materno, ed è la passione smisurata per i cavalli dei miei figli.
Leggiamo tutto sui cavalli, li andiamo a trovare allo zoo, non appeno parlo di scuderia i loro occhioni  si illuminano d'immenso, le ferie si fanno per piacere solo dove ci sono anche cavalli e si, sii, siiiii quest’autunno finalmente cominceranno entrambi con le lezioni di equitazione .

Ma a me i cavalli non piacciono!

Puzzano terribilmente – magari non loro di per sé, ma le loro deiezioni.
Hanno una bocca gigantesca, che mi ricorda quella di Milva. e  una forza tremenda come quella di Jean-Claude Van Damme, solo con mooooolto meno sex appeal!

Insomma, diciamola pure cosí com’é : a me i cavalli fanno proprio paura!

A miei bimbi non importa proprio, per fortuna!
Ma mi chiedo, é un dovere quale genitrice coscienziosa appassionarmi per i cavalli? Oppure è pedagogicamente accettabile se li porto in scuderia, pago le lezioni, mi assicuro che durante la permanenza abbiano vettovaglie e indumenti a sufficienza per stare benone e evito accuratamente questi animaloni?

Ebbene sí, come mio marito ama sottolineare con sarcasmo : sono una bambina nata e cresciuta in città!

I pesciolini d’argento e le tarme non mi fanno impressione.
Sopporto stoicamente e con gran dignità la puzza dei gas di scarico e dei bidoni della monnezza d’estate in pieno sole.
Ma gli animali bucolici come le mucche, i cavalli e persino i polli, non mi piacciono affatto.
E se poi penso che le cacche di cavallo si mimetizzano sempre cosí bene che alla fine me ne rimane una appiccicata alla scarpa e di conseguenza, al pedale dell’acceleratore in macchina …. Beh, allora mi piacciono ancora mooooolto di meno!





Thursday, September 8

Füße hoch / mani...pardon, piedi in alto!

Der heurige Sommer war wirklich extrem .
Quest'estate é stata davvero del tutto particolare.

Lange dachten wir, wir werden unsere feste Schuhe niemmehr los!
 Abbiamo tribolato a lungo prima di liberarci delle scarpe chiuse!

Regen, wieder Regen, und noch mehr Regen.
Wasserlacken sind auch toll zum Pritscheln, aber eben noch kein Meer!
Pioggia, solo pioggia, sempre pioggia.
Oddio, é vero che nelle pozzanghere si puó sguazzare benissimo, ma non sono cosí come il mare, no?!?

An manche Tagen kam schüchtern auch die Sonne raus.
Nur dann bald war er wieder weg und es war schon wieder kalt!
Di tanto in tanto spuntava il sole timido da dietro uan nuvola e poi viaaaa, scappava a gambe levate e faceva di nuovo freddino.


Aber dann war der Sommer endlich da! Heiß und stickig!
Waaaassermaaaaaaarsch ... für alle, groß und klein!

E poi finalmente é arrivata 'sta estate!
Calda, appiccicosa e afosa!
E allora, acqua a secchiate per tutti .... grandi e piccini!





Wednesday, September 7

I-Pad gut aufgehoben / come prendersi cura dell'I-Pad

Noch mehr Pingus bei Frau Rieger im Schöppchen


Neeeeei, ich habe keinen I-Pad und werde mir auch keinen kaufen! Aber das Ding finde ich schon grenzgenial und sehr witzig.
Und verdient deswegen eine würdige Bleibe, wenn er nicht von den Händen der liebevollen Benutzerin gerade gestreichelt wird.
Somit bekam Frau SL eine Pinguin-Tasche zum Geburtstag geschenkt ♥


Ma no che non ho un I-Pad e nemmeno me ne compreró mai uno! Peró é un giocattolino davvero divertente e simpatico, diciamocelo!
E si merita quindi un decoroso posticino dove riposare quando la sua padroncina non lo usa.
E cosí la Sig.ra SL, padrona di questa chicca tecnologica, ha ricevuto per il compleanno una borsina porta I-Pad con tanto di pinguino ♥

Monday, September 5

Schulanfang / primo giorno di scuola


Ich freue mich immer, wenn ich eine Schultüte im Auftrag bekomme.
Vor weniger als einem Jahr war meine erste die vom Tobias und ich weiß wie stolz er war, mit einer von der Mama selbstgenähten Schultüte in die Schule marschieren zu dürfen.

Diesen Brauch hatten wir zu meiner Zeit in Italien nicht aber nichtdestotrotzt erinnere ich mich noch haarscharf genau an meinem ersten Schultag.

Die Aufregung am Vortag, die fast schlaflose Nacht , Zähne putzen in der erste Morgenstunden, nochmals alles in der Schultasche kontrollieren, weh man hätte was vergessen oder übersehen. Der Magen hat geknurrt, dass es unmöglich warm was zum Frühstück herunter zu bekommen. Und meine Familie schien nieeeee fertig zu werden bis man endlich stand vor der Schule mit den stolzen Mama und Papa. Ich kann mich noch genau erinnern, an diesem Moment habe ich mich richtig geliebt gefühlt. Das schöne Kleidchen – gesmokt und mit einen riesigen Unterrock, die toll frisierten langen Haare, schwarze Lackschuhe und weiße knielangen Socken.

Irgendwie finde ich es sehr beruhigen, dass sich in allen diesen Jahren nur mäßig dieser Ritual geändert hat und dass diesen Tag ein ganz besonderen Tag im Leben eines Kindes bleiben wird.


E’sempre una gioia quando qualcuno mi chiede di cucire un sacchetto per il primo giorno di scuola.
Poco più di un anno fa ho cucito il mio primo sacchetto per Tobias e non potrò mai dimenticare quanto era fiero di averne uno fatto dalla mamma con le proprie mani e come lo portò a scuola tenendolo stretto stretto e ben in vista come un vero trofeo.

Ai mie tempi non si usava una cosa del genere in Italia. Ma credo comunque che non dimenticheró mai l'emozione del mio primo giorno di scuola.

L’agitazione del giorno prima, la notte praticamente insonne, lavarsi i denti all’alba, controllare cento volte se la cartella era pronta e se c’era proprio tutto, guai dimenticare il sussidiario!
Lo stomaco arrotolato che non ci lasciava fare colazione e la mia famiglia che sembrava non essere mai pronta. E poi finalmente davanti alla scuola con mamma e papá gonfi di orgoglio e in quel momento mi sono sentita addosso tutto il calore dell’affetto della mia famiglia.
Il vestitino bellissimo con le impunture a nido d’ape e la sottogonna di organza, i capelli lunghissimi raccolti in una treccia elaborata, scarpine di lacca nera e calzettini bianchi fino al ginocchio.

Che bello però che gli anni passano e questo rituale del primo giorno di scuola non cambia praticamente mai. Questo giorno rimarrà sempre un giorno speciale nella vita di ogni bambino!

Friday, September 2

Die Macht der Maschine

Vor ein paar Tage zeigten im Fernsehen ein Auto, das mit dem Gedanken der Fahrer gesteuert wurde : es fuhr hin und her, biegte rechts und links ab  und nun blieb es stehen.
Meine Männer waren sehr aufgeregt: welcher Wunder der Technik! So eine unglaubliche Leistung der Ingenieure!
Ich saß gerade an der Stickmaschine und dachte mir – noch einmal in meinem Leben – wie einfach Männer zum Staunen zu bringen sind : ein paar Fachausdrücke, ein glaubwürdigen Moderator und schon sitzen sie da und können ihren Augen nicht glauben.

Aber ist es nicht so, dass wir mit unseren Stickmaschinen schon lange dieses Wunder der Verschmelzung zwischen Gedanken und Technik erleben?
Passiert es nicht jeden Tag in der Enge und Verlassenheit unsere Nähzimmerchen, dass Maschinen so agieren, so wie sie eine eigene Wille hätten, so wie sie genau wussten was wir denken?!?
Diese Geräte, die für unsere Männer eigentlich nur Lärm und Materialkosten produzieren, die können mit uns mitfühlen, unsere Gedanken telepatisch verinnerlichen und sich schnell anpassen.

Wir freuen uns gerade auf dem lang ersehnten kinderlosen Wochenende. Tonnenweise zugeschnittenen Stoffen stehe schon parat. Die Nähzimmerwände sind mit To-do-Listen plakatiert und in der Speisekammer ist Schokolade und Nervennahrung in jeder Form fürsorglich gebunkert.
Fast wie in einem Ritual bespannen wir den Stickrahmen mit Stoff und drücken auf dem Startknopf….. und nichts geschieht! Nichts! Gar gar schon gar nichts!
Panik! Wir kontrollieren alles : Stecker, Unterfadenspuhle, USB, ausschalten/einschalten, und noch einmal Stecker….Nichts! Nichts! …. Und das ganze Wochenende nichts! Die Stickmaschine ist tot, oder besser gesagt, sie schaut uns leuchtend in den Augen aber sie tut nichts, das ganze kinderlose Wochenende lang nichts! Aber am Montag, wenn wir geärgert, verzweifelt und besorgt sie zur Reparatur begleiten, dann startet sie glücklich und dankbar zwischen den Händen des Stickmaschinen Doc.

Wir sitzen schon ca. 3 Stunden lang und überwachen mit wachsamen Ohr und geschulten Auge jeder Zuckung der Sticki. Wir rühren uns nicht von Fleck – unsere Aufmerksamkeit fokussiert auf der Stickvorgang, denn gerade ist im Rahmen den wertvollsten Stoff gespannt.
Irgendwann mal fangt mal unsere Körper nach seinen Bedürfnissen laut zu schreien:
Hunger?!? Nix, wir habe schon genug um die Hüften!
Durst? Wieso haben wir uns nicht den Laufrücksack vom Göttergatte mit integriertem Wasserspeicher am Rücken geschnallt?
Beinahe explodierende Blase? Nah ja, heeeemmm, das wäre wirklich unhygienisch! *zeigefingerindiehöhe*
Ok! Dann müssen wir wirklich aufstehen, aber dann wie eine Rakete in der Speisekammer die Müsliriegelpackung schnappen, auf Klo rennen, trinken wie ein Kamel auf Vorrat und dann wieder zurück zur Stickmaschine …
Ja, es könnte funktionieren! ES köööönnte, nur wenn nicht….. Bitte, nur kein selbsterfüllende Prophezeien! Maschinchen gründlich überprüfen: genug Unterfaden da, auch der Oberfaden passt, Nadel schaut noch tadellos.
Eeeeeeins, zweeeeei, dreeeeeei, gooooooo........!
Während wir am Topferl sitzen, mutieren unseren Ohren zu Parabolantenne und als wir nicht mehr unterbrechen können, kommt DAS Geräusch: Brumbidimungsrssschhhhhhhhh ….und danach nur diese leere Stille!
Jetzt heißt nun mehr Schadensbegrenzung! Die Müsliriegelpackung schon vergessen, laufen wir zur Stickmaschine, um nun mehr feststellen zu können, dass eine Kernschmelze zwischen Nadel, Unterfadenkapsel und Oberfaden passiert ist. In unserem teuren Stoff hat sich einen Krater gebaut und es ist uns bewusst, wir können nur eines retten : Stoff oder Maschine.
Eine reine mathematische Kalkulation trifft für uns die Entscheidung.

Naahh lieber Männer, wozu staunen für Autos die mit dem Gedanken von Dritten fahren, wenn wir selber Maschinen besitzen, die nicht nur unsere Gedanken kabellos nachvollziehen können, sondern uns auch unsere Urängsten und Grundbedürfnissen Tag ein Tag aus vor den Augen führen? Uns zeigen, dass egal wie es kommt, es gibt immer eine höhere Macht an der wir uns fügen müssen, die von der (Stick)Maschinen!!
Und dann wollen uns unsere Männer noch erklären, dass diese Maschinen viel zu teuer sind!