Es mag pervers sein, aber ich habe schon den Countdown zur Schulanfang gestartet.
Der Sommer war nass, öd aber insbesondere chaotisch !
Keine wirkliche Betreuung für Tobias, Kinder die nicht ins Bett zu kriegen sind, mit Fernsehewahn und kompulisiven Junk-Food Attaken….
Ich hatte ständig das Gefühl, meine Kinder haben sie sich vervielfacht, geklont und vermehrt und jetzt sind sie gerade dabei mich zu phagozytieren. Mir kam vor, sie waren nicht nur ständig wach sondern hatten sie auch ununterbrochen irgendwelche unzumutbaren Forderungen.
Über den letzten Monaten sind sie plötzlich selbstbewusster, aber in einem für mich etwas wenn nicht unbedingt negativen definitiv anstrengenden Sinn!
Ich hätte bestimmt den Betrag einen Lottosechser, wenn ich nur 1€ pro gesagten "NEIN!" bekommt hätte.
Das kommt bestimmt davon, dass meine Vorstellungen wie man einen Tag gestalten sollte, meilenweit entfernt sind, von deren meiner Kinder.
Und eine große Rolle spielte hier auch das Thema "Hausaufgaben".
Tobias' Kampf mit Buchstaben und Zahlen hat am Ende der 1.Klasse ein Kind mit durchaus brauchbarem Lesevermögen hinterlassen aber eine absolute Tendenz an Ratespiele was das Addieren und Subtrahieren anbelangt.
Somit war für mich irgendwie Teil meiner elterlichen Pflicht, ab und zu lustige Rechenaufgaben an dem Tag zu bringen.
Ist das nicht so, dass Kinder uns zu unseren Grenzen führen? Dass sie unsere Fehler erbarmungslos vor unseren Augen stellen?
Nur gut kann ich Tobias´ Unlust mit Zahlen und doofe wievielistsbiszu-Aufgaben nachvollziehen und am Liebsten würde ich ihn beichten, dass noch heute mein größten immer wiederkehrenden Albtraum ist, in Mathe maturieren zu müssen.
Dass ich meine Schule damals nur ausgewählt habe, weil es dort nur 2 Mathe-Stunden und 1 Physikstunde in der Woche gab – dass ich dabei 3 Fremdsprachen, Latein und Philosophie über mich ergehen musste, war weit weniger schlimm als eine Mathestunde mehr absolvieren zu müssen.
Und dass ich meinen kurz vor der Pensionierung Matheprofessor fast zum Weinen gebracht habe - "von lauter IGNORANZ!" (seine Wörter! von mir aber auch 100% unterstützt ) - werde ich Tobias auch nicht erzählen.
Nichtdestotrotzt machen sich Mütter Gedanken: „ist mein Kind normal?“ „wie kann man ihn dabei helfen?“ „soll man ihn einfach in Ruhe lassen?“ „ wie kann man ihn motivieren?“
Die Straßenwalzen-Methode – die einzige die ich aus meiner Kindheit auch kenne – bringt bei ihm nicht: egal wie oft ich ihn zu seinen Übungen mahne, er hat absolut keine Freude daran!
In der Hoffnung, ihm werden früher oder später die Zahlen „gefallen“, habe ich versucht sie so nett und lustig wie möglich zu verpacken und ihm ein Schüttelpenal für das bevorstehende Schuljahr geschenkt
[Stickdatei
Countdown ab Donnerstag bei
Anja Rieger zu ehalten]
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Incredibile ma vero : ho già iniziato a fare il countdown per l’inizio della scuola.
L’estate era bagnata, piovigginosa ma in particolare caotica!
Senza nessuno che badasse a Tobias, bambini che non si riuscivano a mettere a letto, follie da televisione, attacchi compulsivi di junk-food…..
Avevo la sensazione costante che i miei bambini si fosserp moltiplicati, clonati e fossero sempre lí lí per fagocitarmi. Mi è sembrato come se non fossero solo sempre svegli ma avessero continuamente anche delle richieste tanto impellenti quanto impossibili.
Negli ultimi mesi sono diventati molto piú autodeterminati, ma in una maniera se non del tutto negativa, quantomeno molto faticosa per me!
Sarei certamente milionaria se avessi 1€ per ogni volta che ho dovuto urlare “NOOO!!”
Deriva anche in parte dal fatto, che la mia visione di come si debba organizzare una giornata differisce drammaticamente da quella dei miei bambini.
Ad esempio se si parla di “compiti per le vacanze”
La lotta impari di Tobias con lettere e numeri ha avuto come risultato un bambino che alla fine della prima sa leggere decorosamente e invece predilige gli indovinelli quando si tratta di addizioni e sottrazioni. Ritenevo quindi facesse parte del mio dovere materno proporgli di tanto in tanto durante l’estate dei simpatici esercizietti di matematica
Non si dice che i bambini ti portino alla scoperta dei tuoi limiti? Che ci sbattano davanti tutti i nostri errori e le nostre pecche?
Certo che comprendo l’aberrazione di Tobias per i numeri e la mancanza di entusiasmo nel passare il tempo con stupidissimi compiti di matematica.
Vorrei confessargli che ancora oggi il mio unico incubo ricorrente è quello di scoprire che all’esame di maturità venga estratta matematica.
Che allora scelsi il linguistico solo perché c’erano due ore di matematica e solo una di fisica e il fatto che avrei dovuto macinare tre lingue straniere, latino e filosofia era nulla in confronto all’idea di avere altrove un’ora in più di matematica.
E che il mio professore di matematica al liceo, l’ultimo anno prima del pensionamento, con le lacrime negli occhi mi congedó dalla lavagna con l’appellativo “mai vista tanta IGNORANZA!” (condividevo allora e oggi pienamente!)
Ciò nonostante noi mamme ci facciamo le nostre paranoie : „sarà “normale” ‘sto bambino?” “come lo posso aiutare?” “devo lasciarlo in pace?” „come lo posso motivare?“
Il metodo schiacciassassi – l’unico che conosco dalla mia gioventù – sembra non sortire alcun effetto positivp e non importa quanto lo incitio a fare gli esercizi, lui non ce ne ha voglia!
Nella speranza che prima o poi gli piacciano questi numeri, ho cercato di presentarglieli nel migliore dei modi e li ho ricamati su un astuccio che lo accompagnerà durante il nuovo anno scolastico!
[File per la ricamatrice Countdown di Anja Rieger, disponibile da giovedí ]